Che cos'è l'INDUSTRIA 4.0?
Scopri che cos'è e perché è importante
Che cos’è l’Industria 4.0?
Se ne sente parlare tutti i giorni e sono state date tante definizioni che sono entrate nel linguaggio comune, attirando l’attenzione di molte imprese europee che hanno investito parecchi milioni di euro. L’industria 4.0 nasce dalla cosiddetta quarta rivoluzione industriale, che sta portando alla produzione industriale interamente automatizzata e interconnessa.
Quindi per Industria 4.0 s’intende un modello di produzione e gestione aziendale, che implica l’utilizzo di macchinari connessi a Internet (si parla di IoT – Internet of Things), raccolta e analisi delle informazioni per attivare processi di “Learning machine”, la possibilità di una gestione più flessibile del ciclo produttivo e di un miglioramento dell’interazione tra uomo e macchina.
Come cambierà il lavoro con l’Industria 4.0?
Molti studi stanno provando a descrivere gli effetti dell’Industria 4.0, prevedendo quali saranno le nuove professioni e come cambierà il lavoro. Alcune ricerche prevedono la creazione di 200.000 posti creati in Italia, soprattutto nelle aree del management, informatica e ingegneria. Le competenze più ricercate saranno quelle del problem solving e quelle legate allo Smart Manufacturing, ovvero l’innovazione digitale nei processi industriali e quindi occorre preparare i lavoratori ad acquisire competenze digitali per le attività lavorative dei prossimi anni. Infatti, come riporta il World Economic Forum, il 44% dei lavoratori dovrà modificare le proprie competenze per essere competitivo.
Per lavorare nell’industria 4.0 occorre aggiornare le competenze: ci sarà bisogno di interagire con i macchinari e leggere i dati raccolti. Alcuni esempi di professionalità ricercate: analisti del business digitale, esperti di cybersecurity, hardware engineer e soprattutto sviluppatori, capitale prezioso quando si tratta di riconvertire aziende esistenti secondo i canoni del digitale e dell’industria connessa.
Quali sono i benefici dell’Industria 4.0?
L’industria 4.0, anche detta quarta rivoluzione industriale, è il fenomeno più quotato del momento in tema di innovazione. Il vantaggio primario del paradigma Industria 4.0 è sicuramente la disponibilità di tutte le informazioni pertinenti in tempo reale. Le imprese che già hanno introdotto tecnologie abilitanti all’interno del proprio stabilimento, stimano una crescita di efficienza produttiva pari al 30-50% proprio grazie all’uso delle nuove tecnologie.
Nel dettaglio, è possibile trarre i seguenti benefici della rivoluzione che sta travolgendo l’ecosistema produttivo proprio in questo momento:
- Maggiore flessibilità attraverso la produzione di piccoli lotti ai costi della grande scala;
- Maggiore velocità dal prototipo alla produzione in serie attraverso tecnologie innovative;
- Maggiore produttività attraverso minori tempi di set-up, riduzione errori e fermi macchina;
- Migliore qualità e minori scarti mediante sensori che monitorano la produzione in tempo reale;
- Maggiore competitività del prodotto grazie a maggiori funzionalità derivanti dall’Internet delle cose.
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Il Piano Nazionale Industria 4.0
Il Piano presenta 3 principali linee guida e 4 direttrici strategiche.
Le linee guida
– operare in una logica di neutralità tecnologica
– intervenire con azioni orizzontali e non verticali o settoriali
– agire su fattori abilitanti
Le direttrici strategiche
– Investimenti innovativi: stimolare l’investimento privato nell’adozione delle tecnologie abilitanti dell’Industria 4.0 e aumentare la spese in ricerca, sviluppo e innovazione
– Infrastrutture abilitanti: assicurare adeguate infrastrutture di rete, garantire la sicurezza e la protezione dei dati, collaborare alla definizione di standard di interoperabilità internazionali.
– Competenze e Ricerca: creare competenze e stimolare la ricerca mediante percorsi formativi ad hoc.
– Awareness e Governance: diffondere la conoscenza, il potenziale e le applicazioni delle tecnologie Industria 4.0 e garantire una governance pubblico-privata.
Tra gli obiettivi fissati dal Mise nel suo Piano nazionale industria 4.0 si punta a mobilitare fino a 10 miliardi di euro in investimenti privati in più (da 80 a 90 miliardi circa), oltre a un aumento di 11,3 miliardi di euro in spesa privata in ricerca&sviluppo e mobilitazione di 2,6 miliardi in volumi di investimenti early stage. Il ritardo da colmare, comunque, non è tanto sulle infrastrutture quanto sul capitale umano: mancano manager e professionisti con le qualifiche adatte. È ancora il piano nazionale Industria 4.0 a porsi come traguardo 200mila laureati «nel settore» e 3mila manager «specializzati nei temi della industria 4.0».