Sarà il primo Centro di Competenza europeo per la conservazione del patrimonio culturale e sarà realizzato da una rete multidisciplinare di esperti di 19 partner, tra cui il PIN, distribuiti in 13 paesi dell’Unione Europea.
Al via Il progetto europeo 4CH – Competence Centre for the Conservation of Cultural Heritage (Centro di Competenza per la Conservazione del Patrimonio Culturale) che vede il VAST-LAB del PIN giocare un ruolo centrale, grazie alla sua consolidata competenza nell'applicazione di nuove tecnologie e digitalizzazione per il settore beni culturali. Il progetto ha come obiettivo la progettazione e la creazione di un centro europeo in grado di fornire agli operatori del settore competenze scientifiche avanzate, in primo luogo in ambito digitale.
Il Centro di Competenza sarà soprattutto un Centro di Conoscenza, in grado di portare gli sviluppi più avanzati della tecnologia digitale al servizio della salvaguardia e conservazione del patrimonio culturale. Queste conoscenze saranno organizzate in un sistema informativo – la Base della Conoscenza – che permetterà, come e meglio di un Google del patrimonio culturale, di trovare tutte le informazioni necessarie in modo rapido, efficiente, intelligente.
Un altro aspetto molto importante riguarda la valorizzazione del patrimonio culturale. 4CH prevede infatti di integrare anche tutte le informazioni utili alla comunicazione e all’interazione con il pubblico, le “storie” da raccontare digitalmente, un elemento importantissimo per le sue ricadute sociali ed economiche in termini di turismo culturale e di sviluppo di opportunità di lavoro nel settore delle industrie creative.
Il PIN partecipa al progetto 4CH attraverso il laboratorio VAST-LAB, che vi porterà l’esperienza maturata in 15 anni di partecipazione a progetti europei di grande importanza sui beni culturali. All’interno di 4CH, il PIN sarà responsabile dell’organizzazione dei dati (uno degli elementi chiave del progetto) attraverso avanzati strumenti semantici in cui è leader a livello europeo, oltre a partecipare al coordinamento complessivo del progetto insieme a INFN e INCEPTION. 4CH vede coinvolti 19 partner provenienti da 13 Paesi. Il capofila è l’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e nel partenariato, oltre al PIN, ci sono anche l’Università di Bologna, Istituto Centrale per il Catalogo Unico (ICCU), Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) del MiBACT e INCEPTION (spin-off dell’Università di Ferrara). Il progetto, che è stato finanziato con quasi 3 milioni di euro nell’ambito di Horizon 2020, sarà operativo in tre anni.
In particolare, l’attività di 4CH si articolerà in tre ambiti di lavoro principali: la modellazione digitale in 3D dei monumenti e dei siti, come strumento di documentazione, per l’integrazione delle informazioni sui monumenti; gli strumenti semantici, per archiviare la documentazione attraverso metadati inseriti in modelli semantici progettati per classificare e rendere reperibili i dati a posteriori; le analisi scientifiche, come supporto alla conservazione e al restauro.
L’intera infrastruttura di 4CH si baserà su una infrastruttura cloud dei beni culturali per l’archiviazione e la gestione dei dati e sfrutterà un sistema di calcolo ad alte prestazioni (HPC) per elaborazioni complesse, grazie anche all’impiego di intelligenza artificiale. I servizi informatici si inquadrano nel modello federato di cloud europeo di EOSC.
Sito web del progetto: http://4ch-project.eu/